Il socio occulto

L’impatto delle tasse sui vostri rendimenti

Le uniche cose certe nella vita sono la morte e le tasse.

Benjamin Franklin

Quando si tratta di far crescere il proprio denaro, la maggior parte degli investitori si concentra su elementi come l'andamento dei mercati, le performance aziendali e l'economia. Ma c'è un tassello del puzzle che spesso viene trascurato: le tasse. Che ci piaccia o no, le tasse sono parte di ogni investimento e possono influire in modo significativo sulla quantità di ricchezza che vi ritroverete. Comprendere questa variabile non è un mero esercizio accademico, ma una componente cruciale di una pianificazione e strategia finanziaria efficace.

In questo articolo esploreremo i molti modi in cui le tasse influenzano i rendimenti finanziari. Tratteremo i tipi comuni di imposte, il loro funzionamento, incluse le imposte patrimoniali, e le strategie per migliorare l'efficienza fiscale. Poiché i nostri lettori provengono da diverse giurisdizioni, adotteremo un approccio non specifico per paese. Tenete presente che le leggi fiscali e la loro applicazione possono variare significativamente da una regione all'altra.

Glossario

Prima di esaminare l'impatto delle tasse, è essenziale chiarire cosa si intenda per rendimenti finanziari. In linea generale, gli investitori cercano rendimenti attraverso due canali principali:

Generazione di reddito: Include i pagamenti regolari ricevuti dagli investimenti. Le forme comuni sono:

  • Dividendi: Pagamenti effettuati dalle società ai propri azionisti, che rappresentano una quota degli utili aziendali.

  • Interessi: Entrate derivanti dal prestito di denaro, tipicamente attraverso obbligazioni, conti di risparmio o altri strumenti di debito.

  • Redditi da locazione: Profitti generati dal possesso e dalla locazione di immobili.

Apprezzamento del capitale: Si riferisce all'aumento del valore di mercato di un'attività (o 'asset') nel tempo. Quando un investitore vende un'attività – che si tratti di azioni, obbligazioni, immobili o altri beni di valore – a un prezzo superiore al suo prezzo di acquisto originale (o "costo di carico"), l'utile è definito plusvalenza (o 'capital gain'). 

Si noterà subito che queste due categorie non sono compartimenti stagni: ad esempio nel momento in cui il denaro ricevuto sotto forma di dividendi (quindi reddito) viene reinvestito per comprare nuove azioni, esso diventa capitale.

Sia i redditi sia le plusvalenze contribuiscono al rendimento totale di un investitore. Tuttavia, questo rendimento "lordo" o "ante imposte" non è ciò che finisce effettivamente nelle tasche dell'investitore. Il percorso dai guadagni ante imposte alla ricchezza spendibile passa inevitabilmente per le mani delle autorità fiscali.

Arriva il fisco: imposte comuni sui rendimenti

Diversi tipi di imposte possono ridurre i rendimenti degli investimenti. Sebbene i dettagli specifici varino enormemente da una giurisdizione all'altra, i concetti fondamentali sono applicabili a quasi tutti i paesi.

Imposta sul reddito da investimenti: Interessi e, in molti casi, dividendi sono spesso trattati come reddito imponibile. Ciò significa che vengono aggiunti agli altri redditi dell'investitore (come lo stipendio) e tassati secondo le aliquote dell'imposta sul reddito applicabili. In altri casi i redditi di diversi attivi vengono trattati diversamente, prevedendo così una tassazione differente per redditi derivanti da attività finanziarie, canoni di locazione (gli affitti) e redditi derivanti da lavoro. Così come per i redditi da lavoro, queste aliquote possono essere progressive, il che significa che i percettori di redditi più elevati pagano una percentuale maggiore del loro reddito in tasse, oppure fisse (flat tax), con un'aliquota unica applicabile a tutti i livelli di reddito. Alcune giurisdizioni possono offrire aliquote fiscali agevolate per determinati tipi di redditi, spesso definiti "qualificati", per incoraggiare gli investimenti.

Imposta sulle plusvalenze (capital gains tax): Quando un investitore vende un'attività (asset) a un prezzo superiore a quello di acquisto, l'utile risultante è noto come plusvalenza. Questa plusvalenza è tipicamente soggetta a tassazione solo al momento della sua realizzazione (cioè quando l'attività viene effettivamente venduta).

Ritenuta alla fonte (withholding tax): Per gli investimenti internazionali, le ritenute alla fonte sono comuni. Quando un investitore riceve dividendi o interessi da un paese estero, il governo di quel paese può trattenere una certa percentuale del pagamento come imposta prima che questo venga distribuito. I trattati fiscali tra paesi mirano spesso a ridurre o eliminare la doppia imposizione, consentendo agli investitori di richiedere un credito d'imposta per le imposte pagate all'estero, ma ciò aggiunge un livello di complessità.

Imposta sulle transazioni finanziarie (Tobin tax): L'imposta sulle transazioni finanziarie (in inglese Financial Transaction Tax o FTT) è un'imposta applicata a specifiche transazioni finanziarie. Questo prelievo è tipicamente calcolato come una piccola percentuale del valore degli asset negoziati, come azioni, obbligazioni, derivati o valute. Si noti che l'obbligo di pagamento dell'FFT è determinato dalla localizzazione dello strumento finanziario, dal mercato in cui è negoziato o dal coinvolgimento di un intermediario finanziario locale, piuttosto che esclusivamente dal paese di residenza dell'investitore. Esempi sono l'imposta di bollo (stamp duty) del Regno Unito dello 0,5% sull'acquisto di azioni di società costituite nel Regno Unito e la FFT francese dello 0,3% sull'acquisto di azioni di grandi società francesi.

Imposta patrimoniale (wealth tax): Un prelievo sul patrimonio netto totale di un individuo, calcolato come attività (quali beni immobili, investimenti finanziari e beni di valore) meno passività (come debiti e mutui). A differenza delle imposte sul reddito o sulle plusvalenze, che scattano in seguito a guadagni o vendite redditizie, un'imposta patrimoniale è solitamente applicata annualmente sul capitale accumulato. Sebbene i dettagli specifici varino ampiamente da paese a paese, alcune nazioni hanno imposte che, anche se non etichettate come "imposte patrimoniali", funzionano di fatto in modo simile, prendendo di mira determinati tipi di attività, come patrimoni immobiliari (IMU) o conti titoli (Imposta di bollo e/o IVAFE).

Impatto fiscale: più di una semplice decurtazione

Le tasse riducono il rendimento netto che un investitore riceve. Se, per esempio, un investimento frutta un rendimento ante imposte del 10% e l'aliquota fiscale applicabile su tale guadagno è del 25%, il rendimento al netto delle imposte si riduce al 7,5%. Questa riduzione immediata è palese, ma le conseguenze a lungo termine sono più insidiose a causa di un concetto noto come "tax drag".

Il tax drag si riferisce al modo in cui le tasse ostacolano il potere della capitalizzazione composta (compounding). Il compounding si verifica quando i guadagni degli investimenti vengono reinvestiti, generando ulteriori guadagni. Se le tasse sui guadagni da investimento vengono pagate annualmente, l'ammontare di capitale disponibile per il reinvestimento e il compounding futuro si riduce. Nel corso di molti anni, ciò può portare a un ammanco significativo rispetto a un investimento a cui è consentito crescere in un ambiente fiscalmente protetto (o 'tax-sheltered').

Consideriamo due investitori, ognuno dei quali ottiene un rendimento annuo dell'8%. L'investitore A paga il 25% di tasse sui guadagni ogni anno, mentre l'investitore B differisce le imposte e paga il 25% di tasse alla fine:

Anno

Investitore A
Patrimonio annuale dopo aver pagato le tasse annualmente 

Investitore B
Patrimonio annuale prima dell’imposta finale nell’anno 30

Investitore B
Patrimonio annuale laddove scelga di liquidare gli investimenti in quello specifico anno

0

€10,000.00

€10,000.00

€10,000.00

5

€13,382.26

€14,693.28

€13,519.96

10

€17,908.48

€21,589.25

€18,691.94

15

€23,965.58

€31,721.69

€26,291.27

20

€32,071.35

€46,609.57

€37,457.18

25

€42,918.71

€68,484.75

€53,863.56

30

€57,434.91

€100,626.57

€77,969.93

Comparazione

Nel corso dei decenni, la differenza nella loro ricchezza accumulata, dovuta unicamente alla tempistica e all'impatto delle imposte, può essere sbalorditiva. Ciò sottolinea perché comprendere e gestire le implicazioni fiscali sia cruciale per la creazione di ricchezza a lungo termine.

Punti chiave:

  • Dopo 30 anni, l'Investitore B (che ha differito le imposte) dispone di €75.469,93 dopo aver pagato l'imposta finale del 25%. L'Investitore A (che ha pagato le tasse annualmente) ha solo €57.434,91. Ciò significa che l'Investitore B si ritrova con €18.035,02 in più, equivalenti al 31,40% di denaro in più, unicamente grazie al differimento fiscale!

  • Il differimento fiscale potenzia significativamente la capitalizzazione composta.

Strategie per l'efficienza fiscale

Sebbene le tasse siano inevitabili, gli investitori non sono del tutto impotenti. Diverse strategie possono aiutare a mitigarne l'impatto e a migliorare i rendimenti al netto delle imposte.

La disponibilità e le specifiche di queste strategie dipendono fortemente dalle leggi fiscali locali.

Utilizzo di conti fiscalmente agevolati: Molte giurisdizioni offrono conti di investimento specializzati con vantaggi fiscali. Questi possono assumere varie forme:

  • Conti a tassazione differita: I contributi possono essere deducibili fiscalmente e gli investimenti crescono esentasse fino al prelievo (tipicamente nella pensione), momento in cui vengono tassati come reddito. Il vantaggio risiede nella possibilità di trovarsi in una fascia di reddito imponibile inferiore durante la pensione e nel compounding ininterrotta  al lordo delle imposte.

  • Conti esenti da imposte: I contributi sono spesso effettuati con denaro già tassato (al netto delle imposte), ma la crescita degli investimenti e i prelievi (a determinate condizioni) sono completamente esentasse. Massimizzare i contributi a tali conti è un caposaldo dell'investimento fiscalmente efficiente.

Localizzazione degli asset (asset location): Questa strategia comporta il collocamento di diversi tipi di investimenti in diversi tipi di conti per massimizzare l'efficienza fiscale. Ad esempio:

  • Le attività (asset) che generano redditi altamente tassati (come gli interessi obbligazionari) potrebbero essere meglio allocate in conti fiscalmente agevolati per proteggere tali redditi dalla tassazione.

  • Le attività (asset) da cui ci si aspetta che generino plusvalenze a lungo termine (che in molte giurisdizioni possono essere tassate con aliquote inferiori) potrebbero essere detenute in conti tassabili (ordinari).

Realizzazione delle minusvalenze a fini fiscali (tax-loss harvesting): Consiste nel vendere investimenti il cui valore è diminuito per realizzare una minusvalenza. Queste minusvalenze possono quindi essere utilizzate per compensare le plusvalenze realizzate da altri investimenti. Se in un dato anno le minusvalenze superano le plusvalenze, molti sistemi fiscali consentono di compensare una certa parte della perdita eccedente con il reddito ordinario, e le eventuali perdite rimanenti possono spesso essere riportate agli anni successivi. Questa strategia trasforma le fasi di ribasso del mercato in potenziali opportunità di risparmio fiscale.

Scelta di investimenti fiscalmente efficienti: Alcuni veicoli di investimento sono intrinsecamente più efficienti dal punto di vista fiscale rispetto ad altri. Ad esempio:

  • I fondi indicizzati a gestione passiva e gli exchange-traded fund (ETF) hanno spesso una rotazione di portafoglio (turnover) inferiore rispetto ai fondi a gestione attiva. Una minore rotazione generalmente significa un minor numero di eventi fiscalmente rilevanti (come la distribuzione di plusvalenze) per l'investitore.

  • Alcuni tipi di obbligazioni (ad esempio, i titoli di stato in Italia come detto) possono offrire interessi a tassazione privilegiata.

Il ruolo indispensabile della pianificazione fiscale

La complessità delle leggi fiscali e il loro impatto significativo sui risultati finanziari sottolineano l'importanza di una pianificazione fiscale proattiva. Ciò comporta:

  • Comprendere le leggi fiscali vigenti: Mantenersi informati sulla legislazione fiscale pertinente, poiché aliquote e normative possono cambiare e di fatto cambiano.

  • Integrare le considerazioni fiscali nelle decisioni di investimento: Valutare i potenziali investimenti non solo in base al loro potenziale di rendimento ante imposte ma anche in base al loro probabile risultato al netto delle imposte.

  • Prospettiva a lungo termine: Riconoscere che le strategie fiscali spesso producono i migliori risultati su periodi prolungati.

  • Richiedere consulenza professionale: Date le complessità, consultare consulenti fiscali qualificati e pianificatori finanziari può essere di valore inestimabile nello sviluppare una strategia di investimento fiscalmente efficiente adattata alle circostanze e agli obiettivi individuali. Rimane fondamentale però affidarsi a professionisti di certa competenza, ma anche con cui si possa instaurare un rapporto di totale fiducia.

Variazioni globali: un intreccio complesso 

È fondamentale ribadire che le leggi fiscali sono specifiche per ogni giurisdizione. Cosa costituisce reddito imponibile, le aliquote applicate, il trattamento delle plusvalenze, l'esistenza e la struttura delle imposte patrimoniali e la disponibilità di conti fiscalmente agevolati variano drasticamente da un paese all'altro. Per gli investitori internazionali, questa complessità è amplificata, comportando potenziali interazioni tra molteplici sistemi fiscali e la necessità di comprendere i trattati fiscali.

Massimizzare i rendimenti in un mondo tassato

Le tasse sono un costo integrante e spesso sostanziale dell'investimento. Riducono direttamente i redditi da dividendi e interessi, prelevano una quota dei profitti derivanti dall'apprezzamento del capitale e, in alcuni casi, possono persino gravare sul valore totale della ricchezza accumulata. L'effetto cumulativo di queste imposte nel tempo – il tax drag – può influire significativamente sulla capacità di un investitore di raggiungere i propri obiettivi finanziari a lungo termine.

Tuttavia, la consapevolezza di come le diverse imposte influenzino i rendimenti, unita a una pianificazione diligente e all'uso strategico delle tecniche di mitigazione fiscale disponibili, può fare una differenza considerevole. Considerando la gestione fiscale non come un aspetto secondario, ma come una componente fondamentale della propria filosofia di investimento, gli investitori possono mirare a conservare una parte maggiore di ciò che guadagnano, consentendo al proprio capitale di lavorare in modo più efficace per costruire la prosperità futura. Nel mondo della finanza, gli investitori di maggior successo sono spesso coloro che comprendono che la vera misura del successo non è solo il rendimento generato, ma il rendimento trattenuto dopo che il fisco ha prelevato la sua parte.